Paolo VI è beato

di - del 19 Ottobre 2014 © diritti riservati

papa francescoDinanzi ad una platea sterminata ed alla presenza del Papa Emerito, Benedetto XVI, Bergoglio ha proclamato beato il suo predecessore, Papa Paolo VI, pontefice dal giugno 1963 all’agosto 1968.

Papa Francesco, nell’omelia pronunciata durante la solenne celebrazione, ha analizzato il famoso brano del Vangelo, in cui Gesù ammonisce i suoi interlocutori: “Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio” . “È una risposta ad effetto che il Signore consegna a tutti coloro che si pongono problemi di coscienza – ha osservato il Papa – soprattutto quando entrano in gioco le loro convenienze, le loro ricchezze, il loro prestigio, il loro potere e la loro fama. E questo succede in ogni tempo, da sempre”.

Il Santo Padre ha esortato a superare “il timore che spesso proviamo di fronte alle sorprese di Dio. Lui non ha paura delle novità! Per questo, continuamente ci sorprende, aprendoci e conducendoci a vie impensate”. “Dare a Dio quello che è di Dio” vuol dire “aprirsi alla Sua volontà e dedicare a Lui la nostra vita e cooperare al suo regno di misericordia, di amore e di pace”.

Richiamando il Sinodo appena concluso e le questioni controverse esaminate nell’ambito dello stesso, Papa Francesco ha sottolineato l’esigenza di “rispondere con coraggio alle innumerevoli sfide nuove”. In questi giorni, infatti, la Chiesa “è stata chiamata , senza indugio, a prendersi cura delle ferite che sanguinano e a riaccendere la speranza per tanta gente senza speranza”.

“Abbiamo seminato e continueremo a seminare con pazienza e perseveranza”, ha aggiunto ancora il Papa, rievocando l’auspicio con cui il proprio il nuovo beato Paolo VI aveva dato apertura al Sinodo dei vescovi: “Scrutando attentamente i segni dei tempi, cerchiamo di adattare le vie ed i metodi… alle accresciute necessità dei nostri giorni ed alle mutate condizioni della società”.

Un fulgido esempio, dunque, a cui tendere nel crocevia dogmatico ed istituzionale di una Chiesa che, senza rinunciare alla sua identità storica, muove i passi di una luminosa rinascita.

 

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