Per ora vince l’ottimismo della ragione
Aldilà di ogni più rosea aspettativa, il risultato elettorale di ieri ha premiato la speranza che questa nostra bistrattata Italia possa farcela senza marce e senza “guru“.
passato il momento dell’euforia, che dato l’ampio margine di vantaggio sui competitors c’è stato, è giunto il momento del fare e non distruggere.
Lo chiede una società che è stanca di scandali, inciuci e ” lasciare a campare” e vuole mettere al centro della politica le competenze e la passione.
Una politica che tenga conto delle aspettative e dei bisogni di un popolo sofferente per la crisi che, quotidianamente, affronta tanti ostacoli per poter mettere insieme uno standard di vita possibile e dignitoso.
Per quelli della mia generazione il problema principale sono i giovani che vedo sconfortati e delusi, ma che hanno tutte le energie per risollevarsi e guardare oltre.
Buongiorno Italia!
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