Presso i nuovi “Santuari” per il mese di Maggio
La Parrocchia propone di vivere il mese di Maggio, dedicato a Maria, nell’andare a casa degli ammalati per recitare il Rosario, presso i nuovi” Santuari” della presenza di Gesù.
Durante il tempo di Quaresima il Consiglio Pastorale, riflettendo sul messaggio di Papa Francesco: “Si è fatto povero per arricchisci con la sua povertà“, ha programmato per ogni domenica di quaresima un appuntamento con un sacerdote o laico che ci aiutasse a riflettere su come la Chiesa si è fatta vicina ai più poveri o nelle situazioni di disagio.
La prima domenica ha visto la partecipazione di don Peppino Gambardella della parrocchia di S. Felice di Pomigliano D’ Arco. Raccontando la sua esperienza, a stretto contatto con la situazione degli operai e nel condividere le varie manifestazioni e problematiche che da anni affrontano, ha messo in evidenza che non è solo nel farsi prossimo con gli operai ma la comunità parrocchiale di San Felice ha promosso un osservatorio politico e sociale dove confluiscono sia persone della Parrocchia che uomini di buona volontà che insieme operano accanto e per dare un aiuto a coloro che si trovano maltrattati e non rispettati nei loro diritti. Una particolare attenzione, in questi anni, hanno avuto verso gli extracomunitari promuovendo per loro corsi di italiano e aiutandoli nelle pratiche per il soggiorno. In questi ultimi giorni tuta la comunità e impegnata a promuovere un festival per i diritti dei bambini in collaborazione con varie enti, scuole e associazioni.
Il Volontariato Vincenziano ha fatto da protagonista nel secondo appuntamento. Alle già collaudate volontarie, impegnate da anni, si sono aggiunte altre aumentando il numero del gruppo, durante la S. Messa hanno formulato davanti alla comunità il loro impegno verso i più bisognosi, proprio in questi giorni ricorreva la memoria di S. Luisa de Marillac fondatrice dell’associazione. Il Volontariato da molti anni presente ad Amalfi (nel 1915 inizia il gruppo ad Amalfi) sostiene la casa famiglia dove sono alloggiate sei anziane e una mensa per altrettanti bisognosi, con l’aiuto del banco alimentare sostiene circa cento famiglie di Amalfi e dei dintorni.
Don Aniello Manganiello è stato il testimone del terzo incontro, parroco a Scampia per molti anni, religioso Guanelliano, ha scritto vari testi tra i quali ultimamente: ” Gesù è più forte della Camorra”. Raccontando la sua esperienza ha invitato a non innalzare muri di fronte al Cancro della camorra ma a costruire ponti, a vivere e portare il Vangelo nel quotidiano anche quando ci costa. La sua testimonianza e la parola schietta e forte ha scosso i cuori dei presenti sollecitandoci a riflettere se anche tra di noi non ci siano situazioni di illegalità perfino all’interno della Chiesa.
Forte e deciso l’intervento di don Maurizio Patriciello, parroco a Caivano nella cosiddetta terra dei fuochi. A lui la comunità ha regalato un albero di limoni, ‘sfusato amalfitano’, segno di vicinanza e solidarietà con la loro situazione, ha accolto l’invito di piantare nella terra dei fuochi l’albero di limoni perché possa essere un segno di vicinanza della nostra terra di Amalfi con la loro terra dei fuochi. Tra l’altro ha molto ammirato la bellezza della Cattedrale e della Costiera invitando ad essere belli dentro così come sono belle le nostre zone, ad essere belli davanti a Dio per far risplendere la bellezza nella nostra vita.
L’ultimo incontro ha avuto come protagonista la nostra Caritas diocesana con il direttore Rosario Pellegrino e il Diac. Francesco Tassielli direttore della Caritas Parrocchiale. In che modo la nostra comunità si fa povera per arricchire i più poveri? Una risposta è il Centro di Ascolto dove ogni settimana si raccolgono le necessità e i bisogni di coloro che bussano alla nostra porta, così le varie iniziative che sensibilizzano la Comunità ad avere occhi e orecchie per accogliere i bisogni di chi vive il tempo della difficoltà e mani che abbracciano e stringono le povertà.
Ora ci accingiamo ad iniziare il mese di Maggio, tradizionalmente dedicato a Maria e la recita della preghiera del Santo Rosario. Continuando il nostro impegno verso coloro che sono ai margini della comunità, alle periferie come dice il nostro Papa Francesco, partendo dalla celebrazione del Giovedì Santo, abbiamo lanciato a tutta la comunità l’impegno di recarsi presso i nuovi “Santuari” della presenza di Gesù i nostri ammalati. Una Chiesa la nostra che non vuole rinchiudersi nel sacro delle mura degli edifici ma andare verso le periferie esistenziali così da essere una Chiesa in uscita.
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