Record nelle Filippine: sette milioni di fedeli per Papa Francesco
Quasi sette milioni: questa è la stima sul numero di fedeli accorsi al Parco Rizal di Manila per assistere alla messa presieduta da Papa Francesco. Ed è un vero record, un evento che si iscrive a pieno titolo nella Storia della Chiesa, superando nelle cifre anche la memorabile conclusione della Giornata mondiale della Gioventù del 1995 con Giovanni Paolo II.
Tuttavia, il momento che ha commosso il mondo si è registrato prima dell’incontro con la folla oceanica, quando il Santo Padre, giunto presso il Campus universitario di S. Tomas, ha incontrato due ragazzine, Glyzelle e June, che hanno chiesto, tra le lacrime, il motivo per cui Dio consenta la sofferenza e il dolore dei bambini.
Questa domanda, così complessa e toccante al tempo stesso, ha scombussolato piani e programmi: il discorso pensato dal Pontefice ha lasciato il posto all’esigenza imprescindibile di raccogliere un interrogativo forse destinato a rimanere tale e, soprattutto, di accarezzare il cuore delle due fanciulle, che, così giovani, hanno già conosciuto la cocente ingiustizia degli abusi e della prostituzione.
Così, dopo aver raccontato della loro vita, June, con la voce rotta dal pianto, ha domandato: “Perché Dio permette certe cose?“. Bergoglio le ha abbracciate: “Non ci sono parole per rispondere a questa domanda. La prima cosa che vi volevo dire è: impariamo a piangere. Come oggi ci ha insegnato la vostra testimonianza, la grande risposta che possiamo dare alla grande domanda oggi è: impariamo a piangere”.
Poi ha continuato: “Al mondo di oggi manca la capacità di piangere. Piangono gli emarginati, piangono i disprezzati, però non capiamo molto di queste persone se non piangiamo. Certe verità della vita si vedono soltanto con gli occhi delle lacrime. Vi invito quindi a chiedervi: ho imparato a piangere quando vedo un bimbo senza casa? Che piange? Abbandonato? Abusato? usato dalla società come schiavo?”
“E oggi” – haaggiunto – “oggi l’unica domanda che non ha risposta ce l’ha posta June. Ma per farlo, non le sono bastate le parole..e così ha pianto, ha avuto bisogno delle lacrime”.
Papa Francesco, visibilmente commosso, ha così concluso chiedendo scusa per non aver letto il suo discorso: “La vostra realtà è superiore a tutte le idee che avevo preparato. Grazie davvero, grazie»
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