Servite il Signore nella Gioia: neo ministranti in Cattedrale
“Servite il Signore nella gioia“(Salmo 99) con questa citazione semplice, ma significativa per coloro che donano con il loro “si” al pieno impegno nella sequela al Signore con un delicato ed impegnativo servizio all’altare, nella costanza e della perseveranza innanzitutto nella preghiera e poi maggiormente espresso nelle celebrazioni liturgiche domenicali, questa è la figura del ministrante.
Insomma il 24 Giugno nella scenografica e sfolgorante chiesa cattedrale nonché sede della nostra parrocchia dedicata all’Apostolo Andrea colui che conobbe per primo il Nostro Signore Gesù Cristo.
Ecco i neo ministranti: Andrea Ala, Andrea Calaudi, Alfonso Celia, Edoardo Ala, Pietro Amatruda ed Andrea Di Riso, essi che nello scorso anno catechistico si erano preparati per ricevere per la prima volta l’eucarestia fonte e culmine per la nostra salvezza, si erano inoltre preparati anche in maniera semplice e seria ad assolvere un compito importante e necessario nella vita della chiesa cioè il servizio all’altare.
Durante la celebrazione vespertina infatti, precisamente dopo l’omelia del nostro parroco Don Michele Fusco, i neo ministranti sono stati presentati da me al parroco, con le famose interrogazioni pronunciando la loro adesione al compito affidatogli, così li ha accolti con il rito austero della vestizione cioè, con un camice di cotone bianco simbolo-segno della veste battesimale portata con candore e rispetto.
I neo ministranti commossi sono stati aiutati dai loro “padrini” e dalle loro mamme anch’esse emozionate per i loro figliuoli. Infine la loro preparazione continua anche dopo questo momento, infatti ogni sabato pomeriggio ci rincontriamo per approfondire con la preghiera e l’azione teorica e pratica il medesimo servizio che diventa una lode al Signore.
Un augurio ai neo ministranti della parrocchia di essere sempre vigilanti e costanti al rapporto pieno ed intimo con Gesù. San Domenico Savio protettore dei ministranti e la Santissima Madre di Dio li possano sempre guidare nella loro vita.
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