Signore, da chi andremo?
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, molti tra i discepoli di Gesù, dissero: “Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?”.
Gesù, conoscendo dentro di sé che i suoi discepoli proprio di questo mormoravano, disse loro: “Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita. Ma vi sono alcuni tra voi che non credono”.
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E continuò: “Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre mio”.
Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: “Forse anche voi volete andarvene?”. Gli rispose Simon Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”.
Gesù non ha paura: di parlare, di pronunciare parole apparentemente dure ma efficaci. Non ha paura di restare da
solo. I discepoli, invece, hanno paura: si sentono smarriti senza di lui, privi di una guida, vuoti di senso. Non condividono l’idea di perdere le folle, che li gratificavano con la loro presenza e il loro sostegno. Tuttavia, non possono fare a meno di lui: le sue parole sono dure perché non sono ipocrite e toccano la coscienza; le sue parole profumano dì eternità, anche se invitano a non allontanarsi dalla realtà terrena. E noi? Vogliamo andarcerene, o continuare a nutrirci delle sue parole?
Dio vi benedica.
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