Solennità di Pentecoste: un giorno come un altro…
di Suor Maria D’Amato
Non ci avevo mai pensato. Il giorno dopo la Pentecoste ricomincia secondo la liturgia il Tempo Ordinario, quello feriale, dei giorni normali per capirci.
E’ finito il Tempo di Pasqua, il tempo di cinquanta giorni che ci ha fatto assaporare la gioia della Risurrezione di Cristo. Anche l’arrivo del Natale apre un tempo speciale di festa che è il tempo di Natale. La Pentecoste no.
La discesa dello Spirito Santo farebbe pensare all’inizio di qualcosa di particolare, di nuovo, di spettacolare… e invece ci riporta alla vita quotidiana. Secondo me vuole farci notare che lo Spirito Santo non è qualcosa di cui ricordarci uno o due giorni l’anno. Ci accompagna tutti i giorni, soprattutto nella fatica e nella ripetitività dei giorni comuni, quelli che non fanno notizia, quelli sempre uguali e che occupano il 90% della nostra vita.
Lo Spirito è la gioia che nasce dentro di noi all’improvviso, senza causa apparente, o per i motivi meno importanti. E’ quel pensiero che chissà come o perché arriva al momento giusto, con la persona giusta, nel luogo giusto. E’ la forza dell’eroismo che si compie nel silenzio, nell’invisibilità.
Lo Spirito è Colui che rinnova tutte le cose e, prima di farlo, rinnova anzitutto le persone…è un potente mezzo anti-invecchiamento… provare per credere!
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