Terremoto in Nepal, 4000 morti: un’ecatombe!
Si aggrava col passare delle ore il bilancio delle vittime del sisma che lo scorso 25 aprile ha colpito il Nepal. Una scossa di magnitudo 7,8, classificata come il fenomeno sismico più violento degli ultimi ottanta anni, che conta, al momento, circa quattromila vittime.
Il sisma accompagnato da altre tredici scosse di assestamento, talune di magnitudo 6, ha letteralmente distrutto centinaia di edifici ed innescato un’enorme valanga sul monte Everest, distruggendo un campo base accampato in quell’area.
Insomma si è trattato del peggior terremoto che ha colpito il Nepal dal 1934, quando morirono 8.500 persone. Purtroppo, il Nepal è una zona altamente sismica, in quanto si trova nel punto dove la placca indiana si scontra contro la placca eurasiatica. Uno dei risultati di questa pressione è, appunto, la catena dell’Himalaya.
Il sostegno della solidarietà fraterna per quanti sono stati colpiti dal sisma è stata invocata da Papa Francesco: “Prego per le vittime, per i feriti e per tutti coloro che soffrono a causa di questa calamità”. “Preghiamo – ha esortato i fedeli presenti all’Angelus in Piazza San Pietro – la Madonna perché gli sia vicina“, ed ha recitato un Ave Maria per il Nepal.
Anche il Dalai Lama non ha fatto mancare la sua preghiera: “Sto pregando dopo il terribile terremoto che ha colpito il Nepal” – ha detto il leader spirituale tibetano.
Si stima che soprattutto nella regione occidentale e centrale, siano quasi due milioni i bambini che necessitano di aiuto. A renderlo noto è l’associazione umanitaria, Save the Children: “Molte case sono state danneggiate o distrutte e, in ogni caso, la gente è troppo spaventata per dormire in quelle ancora agibili, dopo la serie di forti scosse. Siamo particolarmente preoccupati per i bambini più piccoli che, per il forte freddo, sono esposti al rischio di ipotermia.”
La solidarietà internazionale è scattata con l’invio di generi di prima necessità e medicinali, l’invito è per la preghiera e di farsi prodighi per le iniziative di solidarietà in favore di quella popolazione colpita da una sì tale tragedia.
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