Una giornata speciale.
Sabato 3 maggio 2014 è stata una giornata speciale per l’Azione Cattolica perché al termine della XV^ Assemblea Nazionale (che ha avuto per tema “Persone nuove in Cristo Gesù, corresponsabili della gioia di vivere”) ha incontrato Papa Francesco.
A rappresentare la Diocesi di Amalfi-Cava eravamo in 30, entusiasti di vivere un evento speciale, nonostante il sacrificio di una levataccia (la partenza da Amalfi alle 03,15) e di una lunga fila affrontata (per più di un’ora) sotto la pioggia.
Ma la gioia dell’incontro con una persona “speciale“, quale è Papa Francesco, ha cancellato la fatica del viaggio, il disagio dell’attesa e la ricerca affannosa di un posto nella Sala Paolo VI°, gremita all’inverosimile.
Ci ha dato il benvenuto il giornalista Rosario Carello; abbiamo pregato con mons Mansueto Bianchi, nuovo assistente dell’AC; un gruppo folk ci ha allietato con canti di tradizione popolare ed un coro di acierrini ci ha coinvolto gioiosamente con l’inno di quest’anno e con alcuni degli anni passati.
Alle 12,30 dai primi posti si è levato un applauso che ha colto di sorpresa molti di noi. Infatti, sul maxi schermo è apparso Papa Francesco che salutava “alla Sua maniera” quelli che, fermati dalla vigilanza per esaurimento dei posti, si erano assiepati lungo le transenne dell’area di accesso alla Sala.
A questo punto ci siamo levati in piedi sui sedili per vedere lui che, tra gli applausi e i cori festosi, si è fermato varie volte lungo tutto il corridoio prima di raggiungere il palco.
Il Presidente uscente Franco Miano gli ha rivolto un affettuoso saluto a nome di tutta l’Azione Cattolica, poi l’intervento di Mons. Bianchi, che ha paragonato l’AC all’asina con cui Gesù fece il suo ingresso a Gerusalemme e finalmente il momento speciale tanto atteso dagli oltre 12 mila presenti: l’intervento del Papa. Chi vuole,può leggerlo o ascoltarlo sul sito dell’A.C.: www.azionecattolica.it.
Sono rimasti impressi i tre verbi che ci ha voluto consegnare e che trasmetto: rimanere, andare e gioire.
Rimanerein Gesù, rimanere con Gesù, godere della Sua compagnia per poter essere suoi annunciatori e testimoni. E’ dall’incontro con Colui, che è la nostra vita e la nostra gioia, che la nostra testimonianza acquista ogni giorno nuovo significato e nuova forza.
Andareper le strade e annunciare che Gesù ha cambiato la nostra vita e perciò andare incontro all’uomo dovunque si trovi, lì dove soffre, lì dove spera, lì dove ama e crede, lì dove sono i suoi sogni più profondi, le domande più vere, i desideri del suo cuore.
Gioire ed esultare sempre nel Signore, essere persone che cantano la vita, che cantano la fede. Persone capaci di riconoscere i propri talenti e i propri limiti, che sanno vedere nelle proprie giornate, anche in quelle più buie, i segni della presenza del Signore.”Dovete gioire perché in questo cammino voi non siete soli: c’è il Signore che vi accompagna, ci sono i vostri Vescovi e sacerdoti che vi sostengono, ci sono le vostre comunità parrocchiali e diocesane con cui condividere il cammino. Non siete soli!”
Dopo i tre verbi, l’invocazione al Signore ”perché ognuno possa avere occhi che sanno vedere oltre l’apparenza, orecchie che sanno ascoltare grida, sussurri e anche silenzi, mani che sanno sostenere, abbracciare, curare”.
A conclusione la preghiera alla Madonna,”che è nostra Madre, che ci accompagnerà in questo cammino della gioia, dell’uscire e del rimanere con Gesù”.
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