“Uomini e donne come noi in cerca di una vita migliore”
Non si sa esattamente quante fossero le persone a bordo del peschereccio che la notte scorsa si è ribaltato nel Canale di Sicilia, a circa sessanta miglia dalla Libia.
Si teme che sia la più grave tragedia del Mediterraneo poiché si pensa che a bordo del peschereccio ribaltato vi fossero tra i 700 e i 950 migranti. L’imbarcazione era partita dall’Egitto per caricare i migranti a Zuara, in Libia.
Il Sommo Pontefice all’Angelus di oggi si è rivolto alla comunità internazionale per un accorato appello d’intervento perché non si abbiano più a ripetere tragedie di una sì tale portata.
“Rivolgo un accorato appello affinché la comunità internazionale agisca con decisione e prontezza, onde evitare che simili tragedie abbiano a ripetersi“.
Queste le parole di Papa Francesco pronunciate durante l’Angelus domenicale “Sono uomini e donne come noi. Fratelli nostri che cercano una vita migliore. Affamati, perseguitati, feriti, sfruttati. Vittime di guerre. Cercano una vita migliore. Cercavano la felicità“.
Papa Francesco ha poi invitato i fedeli a una preghiera in silenzio per i tanti fratelli e sorelle che nella notte hanno perso la vita nel naufragio.
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