“Periferie, cuore della Missione”
E’ stata celebrata, ieri sera, la Veglia Missionaria: “Periferie, cuore della Missione”
Dalla Croce, portata all’altare da ragazze e ragazzi di prima media, partivano cinque nastri di colore diverso: giallo, rosso, azzurro, bianco e verde … simbolo dei cinque continenti e accanto un lume portato da: un seminarista, una suora, una catechista, una ragazza e uno scout che, giunti all’altare, hanno posato dinanzi ad una immagine di “periferie”
Attorno al Vescovo, al Parroco e altri Sacerdoti convenuti è stata letta una testimonianza su Don Renato Chiesa, missionario fidei donum della Diocesi di Mondovì, che lavora da anni nella periferia di Rio de Janeiro, con i ragazzi di strada, attualmente in aree desolate della metropoli dove le persone fanno uso di crak (micidiale droga sintetica), da cui il nome popolare di queste zone: Cracolandie.
Molto bella l’esperienza di Ennio, un seminarista che, quest’estate, si è recato in missione nelle periferie della Bolivia, toccando con mano le povertà e i disagi della gente.
“Ho capito, racconta Ennio, che non è affatto retorico dire che non si può viaggiare stando comodamente in poltrona. E’ importante, invece, fare esperienza personale di un posto, di una cultura, di un popolo, perché gli occhi e soprattutto il cuore vanno oltre. Oltre un documentario visto in tv, perché essi catturano l’anima di quel luogo, comprendendone perfino i silenzi.
Ho imparato a stringere mani insozzate dalla fatica, cogliendo quel moto universale, che viene dall’Infinito, negli occhi, talvolta anche ciechi, di chi con una felicità nuova gira intorno alla jeep solo per accoglierti, circondato da bambini le cui lacrime, di un pianto appena passato o forse no, schiariscono a righe il loro volto impolverato.
Ho imparato a non guardare un uomo dall’alto verso il basso se non per aiutarlo a rialzarsi da terra. Ho imparato che solo l’amore è possibile!
Ho imparato che è sacro entrare nella casa di un povero che ti offre quel niente che ha, un tè con uno strappo di focaccia rafferma. Ho imparato che la bellezza che salva il mondo è l’amore che condivide!”
Abbiamo anche pregato insieme con Gianfranco che il prossimo 26 ottobre, sarà Diacono. Il suo impegno, dinanzi a Dio, con la professione di fede, promettendo a Lui amore infinito. Il Padre Nostro, poi, ci ha accomunati nell’Unico Amore!.
Infine Catechisti e Animatori hanno ricevuto il Mandato dal Vescovo. I Catechisti, chiamati a sentirsi missionari, in quanto mandati dalla Chiesa ad annunciare il Vangelo, ad alimentare e testimoniare la Fede, ognuno nella sua Comunità Parrocchiale, della Chiesa locale Amalfi – Cava.
Con la benedizione finale, l’assemblea si è sciolta.
Molto bello un banchetto ove i ragazzi hanno posto i lavori eseguiti con impegno e partecipazione: braccialetti, orecchini … realizzati con le loro mani, messi in vendita ed il cui ricavato sarà donato alle opere missionarie.
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